Tobia, un ragazzo di 9 anni, come ogni pomeriggio dopo la scuola, raggiunge in montagna il nonno Aurelio, che ogni giorno porta le sue cinque pecore a pascolare. Il ragazzo e l’anziano si troveranno a condividere un momento di fragilità che cambierà per sempre il corso degli eventi.
IL PASTORE DI NUVOLE
(The shepherd of clouds )
Italia 2023 / 11′
diretto da
Lorenzo Cassol
con
Elia Salata
Thierry Toscan
Margherita Mannino
Soggetto e Sceneggiatura | Alessandro Padovani Lorenzo Cassol |
Direttore della Fotografia | Lorenzo Pezzano |
Scenografia | Maria Walicki |
Trucco e Costumi | Alice Manente |
Montaggio | Lorenzo Cassol |
Musica | Luca Musolesi |
Suono | Eric Guizzo |
Produttore | Francesca Pallotta Lorenzo Cassol |
Produzione | Fare Cinema |
Distribuzione | Esen Studios |
OFFICIAL SELECTIONS
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- Portobello Film Festival (UK)
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- Tracce Cinematografiche International Film Festival (Italia)
Lorenzo Cassol
Lorenzo Cassol (Belluno, 1998) frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia sede Lombardia. Nel 2014 fonda la Dual Frame Production e collabora con l’Associazione Fare Cinema, di cui, dal 2015, è presidente. Realizza il mediometraggio “Bianco come il nero” (2015), il cortometraggio “Nede” (2016) e il documentario “Ci son le stelle” (2016). Nel 2015 è attore protagonista di “Ciò che le nuvole non dicono”, co-prodotto da The Old Film Farm e Ikona Film, un road movie che affronta le tematiche adolescenziali del disagio esistenziale e della ricerca di sé. Per il ruolo riceve il premio di miglior attore under 18 all’Hollywood International Moving Pictures Film Festival. Nel 2018 dirige il cortometraggio “Soli, insieme”. Nel 2019 è regista del cortometraggio “L’Aurora”, prodotto da Kublai Film e finanziato dal Ministero Delle Pari Opportunità.
Note di regia:
Ho voluto raccontare questa storia lasciandomi travolgere dai luoghi che conosco fin da bambino e dai ricordi che ancora rimangono impressi nella mia mente. Il pastore di nuvole è un cortometraggio semplice, che racconta l’incontro tra due generazioni in un momento di fragilità. È una storia di luoghi ormai perduti, incontaminati e autentici. Racconta una verità ormai persa che si fonde con l’amore, quello vero. Il presente diventa un passato innocente capace di cancellare i ricordi più teneri e nascosti.
Ho scelto di far interpretare questo cortometraggio a tre attori diversi tra loro. Thierry Toscan, con il suo volto che trasmette un vuoto interiore ma che racconta la durezza della montagna. Margherita Mannino, una giovane madre dolce e amica. Infine Elia Salata un bambino alla sua prima prova attoriale ma che con il suo carattere e la sua spensieratezza ha saputo regalare al cortometraggio la verità che solo chi vive veramente una situazione può donare. I ricordi svaniscono ma rimangono impressi nella pellicola cinematografica, una super 16. La macchina da presa diventa mezzo per ricordare e per essere ricordati. I colori pastello trasmettono nostalgia, quella di un mondo ormai perduto.
Note di regia:
Ho voluto raccontare questa storia lasciandomi travolgere dai luoghi che conosco fin da bambino e dai ricordi che ancora rimangono impressi nella mia mente. Il pastore di nuvole è un cortometraggio semplice, che racconta l’incontro tra due generazioni in un momento di fragilità. È una storia di luoghi ormai perduti, incontaminati e autentici. Racconta una verità ormai persa che si fonde con l’amore, quello vero. Il presente diventa un passato innocente capace di cancellare i ricordi più teneri e nascosti.
Ho scelto di far interpretare questo cortometraggio a tre attori diversi tra loro. Thierry Toscan, con il suo volto che trasmette un vuoto interiore ma che racconta la durezza della montagna. Margherita Mannino, una giovane madre dolce e amica. Infine Elia Salata un bambino alla sua prima prova attoriale ma che con il suo carattere e la sua spensieratezza ha saputo regalare al cortometraggio la verità che solo chi vive veramente una situazione può donare. I ricordi svaniscono ma rimangono impressi nella pellicola cinematografica, una super 16. La macchina da presa diventa mezzo per ricordare e per essere ricordati. I colori pastello trasmettono nostalgia, quella di un mondo ormai perduto.